Commissione n°1

Contributi delle diverse discipline socio-territoriali al benessere e alla felicità pubblica. Si tratta di un tema apparentemente banale, ma in realtà mette in discussione quesiti come: Quale finalizzazione per le discipline del territorio? che rapporto fra crescita del PIL e benessere? Che rapporto fra crescita urbana e qualità dell’abitare? Che ruolo hanno l’economia, la sociologia, la geografia, l’urbanistica, le scienze agronomiche e cosi via come scienze sociali? Come può la ricomposizione dei saperi finalizzare le discipline allo sviluppo della felicità pubblica? Come misurare i singoli statuti disciplinari rispetto a questi obiettivi?

Coordinatore: Giancarlo Paba (gpaba@unifi.it)

Prime adesioni: Alessandro Balducci, Giacomo Becattini, Mariolina Besio, Maddalena Brunasti, Daniela Anna Calabi, Paolo Castelnuovi, Davide Cinalli, Paolo Colarossi, Mario Coscarello, Antonio Di Campli, Fabio Cremascoli, Mauro Davì, Flavia De Girolamo, Micaela Deriu, Stefano De Rubertis, Alessio Falorni, Patrizia Ferri, Silvio Franco, Roberto Franzini Tibaldeo, Filippo Frassi, Renato Galliano, Francesca Governa, Francesca Lotta, Filomena Maggino, Gaelle Michaud-Nérard, Valeria Leoni, Raffaele Paloscia, Marina Parente, Francesco Parisi, Anna Lisa Pecoriello, Camilla Perrone, Nicola Perullo, Luisa Rossi, Massimo Rossi, Claudio Saragosa, Daniela Terrile, Camilla Trialdi


Scarica il testo della relazione di Giancarlo Paba per il Congresso Fondativo della SDT: “Sulla felicità pubblica (e anche un po’ privata), sul benessere collettivo e sulla qualità della vita nella città e nel territorio” (25 Novembre 2011)


Giancarlo Paba, “Lettera ai componenti della commissione tematica “Contributi delle diverse discipline socio-territoriali al benessere e alla felicità pubblica” (10 Maggio 2011)

“Esiste il comandamento della felicità nel senso che, quando uno sprazzo di felicità appare all’orizzonte di una o più persone, come esperienza vissuta o semplicemente come una possibilità, la felicità comanda sulle persone. Spesso quello che comanda è di essere annunciata e condivisa con altri. E lo fa con una potenza che supera di gran lunga quella degli imperativi morali. Credo perfino che certe rivoluzioni siano scoppiate così, solo perché la felicità si è mostrata all’orizzonte”.
(Luisa Muraro,
Non è da tutti. L’indicibile fortuna di nascere donna, Carocci, Roma, 2011, p. 32)


l tema che la commissione deve affrontare è terribilmente complicato. La definizione di benessere e felicità (delle comunità, ma anche delle persone) solleva domande che attraversano le regioni del sapere, le regole di vita e di comportamento, gli stili di governo e di amministrazione, le pratiche di trasformazione delle città e dei territori. E i problemi che si affollano intorno ai concetti di benessere e di felicità (pubblica) entrano in risonanza con molti altri concetti (intersecandosi con i temi considerati dalle altre commissioni): qualità della vita, bellezza e qualità ambientale, (de)crescita e limiti dello sviluppo urbano, comunità e relazioni sociali, convivialità e accoglienza, partecipazione e governo del territorio, gestione dei beni comuni e statuti del territorio, ecc.

Propongo quindi questo percorso: non  limitare l’esplorazione in questa prima fase, chiedendo a tutti contributi e riflessioni che abbiano una relazione anche laterale con i concetti di benessere e felicità (non solo) pubblica. Abbiamo abbastanza tempo e possiamo darci un paio di mesi per far circolare contributi liberi e aperti. Entro l’estate possiamo tentare una prima sintesi, delimitando in modo più preciso le questioni da affrontare, in modo che da settembre in poi possiamo arrivare alla costruzione di materiali organici per il convegno dell’associazione.

Approfitto di questa comunicazione iniziale per inserire nel sito tre contributi: il primo di Sandro Balducci e di Daniele Checchi discute il modo di valutare ricchezza e qualità della vita urbana in generale e in riferimento al caso di Milano; il secondo è un contributo di Ezio Manzini (scaricato da internet) che introduce l’interessante concetto di context-based wellbeing e altri spunti di discussione; il terzo è un contributo di Camilla Perrone sui temi della carrying capacity del consumo di territorio, dei limiti alla crescita urbana, della gestione dei beni comuni, delle buone regole urbanistiche necessarie per la produzione di bellezza, benessere e sostenibilità territoriale. Spero che ciascuno di voi voglia inviare materiali simili (anche già pubblicati, ma ritenuti utili) e riflessioni e commenti più liberi che verranno via via inseriti nel sito, e che potranno incentivare una sorta di conversazione collettiva.

Cordiali saluti e buon lavoro

Giancarlo Paba


Giancarlo Paba, lettera ai componenti la commissione del 31/05/2011

Cari componenti della commissione tematica “Benessere e felicità pubblica”, nel sollecitare nuovi contributi alla discussione, desidero informarvi che:

– su indicazione di Ezio Manzini, ho sostituito il contributo messo a suo tempo nel sito, con due altri contributi da lui suggeriti più completi e più recenti, uno dei quali in italiano (il primo è “Idee di benessere (ed idee sul benessere). Immagini del quotidiano nella transizione verso la sostenibilità”; il secondo: “Ways of living. Product-based and context-based well-being”;

– Alberto Magnaghi mi ha inoltre mandato una nota nella quale suggerisce un’estensione e una precisazione dei temi da discutere: “Per esempio Daly e Cobb sono economisti ecologici (ecological economics), occorre verificare la letteratura ormai vasta (economisti come Georgescu-Roegen, Marshall, Becattini, Latouche, Bonaiuti, Zamagni), ambientalisti, sociologi, ecc) sugli indicatori di benessere, sull’ ecological footprint; sui basic needs, ecc. Una esplorazione interessante sarebbe quella sul concetto di buen vivir nelle esperienze di democrazia comunitaria in America latina.

[Sarebbe interessante anche considerare il concetto di economia di Zamagni]  fondato sui beni relazionali [che] propone nuove frontiere dello scambio e delle relazioni produttive che aprono un superamento dell’altalena ormai asfissiante stato-mercato e un potenziale riavvicinamento fra fini e mezzi della produzione”.

La prima indicazione mi sembrava implicita nella definizione stessa del tema e spero che arrivino da voi dei contributi interessanti nella direzione indicata da Alberto. La seconda indicazione è molto pertinente: esiste una scuola italiana (oltre Zamagni, anche Luigino Bruni, Pier Luigi Porta, ecc.) che riprendendo una discussione internazionale (Frey, Stutzer, ecc.) rivalorizza una specifica tradizione italiana del pensiero economico (da Genovesi a Filangieri, da Verri allo stesso Cattaneo) proprio intorno al rapporto tra “felicità” e economia. Sarebbe bello che qualche economista del gruppo approfondisse questo tema così importante,

cordiali saluti

Giancarlo Paba

 


Leggi i contributi di:

Sandro Balducci e Daniele Checchi, “Happiness and Quality of City Life”

–  Ezio Manzini, “Idee di benessere (e idee sul benessere)”

–  Ezio Manzini, “Ways of living”

–  Camilla Perrone, “Il valore della terra”

–  Alessio Falorni, “Regole, precondizioni dello sviluppo”